Stefano Parisi

Stefano Parisi Future Forum Udine

Nato a Roma nel 1956, è sposato con Anita da 32 anni, con cui ha due figlie di 28 e 26 anni, Sarah e Camilla. Con loro vive un cane che si chiama Mirò. Adora la corsa e la bicicletta.

Laureato in Economia, ha esordito negli uffici studi del sindacato, per poi approdare nel 1984, a 28 anni, al Ministero del Lavoro come Capo della segreteria tecnica. Negli anni successivi ha svolto lo stesso incarico alla Vice Presidenza del Consiglio e al Ministero degli Esteri. Dal 1992 al 1997 è stato a Capo del Dipartimento per gli Affari Economici della Presidenza del Consiglio dei Ministri con Giuliano Amato, Carlo Azeglio Ciampi, Silvio Berlusconi, Lamberto Dini. Ha lasciato l’incarico nel 1997, dopo alcuni mesi di collaborazione con Romano Prodi, per accogliere la proposta di Gabriele Albertini di diventare City manager del Comune di Milano, incarico che ha svolto fino al 2000.  Nel 2000 Antonio D’Amato lo richiama a Roma, come Direttore generale di Confindustria. In questo periodo si è misurato con una fase molto delicata di tensioni sociali e di trasformazione delle regole del lavoro e del rapporto con il sindacato.

Nell’ottobre 2004, al termine della Presidenza D’Amato, fa ritorno a Milano come Amministratore delegato di Fastweb. In questa veste è stato chiamato alla guida prima di ASSTEL, l’associazione di rappresentanza delle imprese delle Telecomunicazioni aderente a Confindustria e poi di Confindustria Digitale, la Federazione di Confindustria che rappresenta le imprese italiane dell’ICT, di cui è rimasto Presidente fino al 2014.

Nel giugno del 2012 ha fondato CHILI Spa, di cui è diventato Presidente. CHILI è la prima piattaforma italiana di distribuzione di film in streaming. Nel febbraio 2016 ha accettato l’invito dei partiti del centro-destra, e di molti esponenti della cultura e dell’imprenditoria milanese, a candidarsi a Sindaco di Milano. Ha lasciato quindi ogni incarico operativo nell’azienda creata per dedicarsi alla politica.

«Le elezioni si sono concluse con una sconfitta di misura, ma l’entusiasmo generato durante la campagna elettorale mi ha spinto a continuare il percorso iniziato a Milano con un obiettivo ancora più ambizioso: rigenerare la politica e il centro-destra. Ed è quello che voglio fare insieme a tutti coloro che credono ancora che possa e debba esistere un centro-destra di governo»