Al via Future Forum con Massidda e Subirats

di Alessandro Cesare

La prima riflessione affidata a Luca Massidda, docente di Sociologia urbana all’Università di Camerino

Con un omaggio al sociologo polacco Zygmunt Baumann, che lo scorso anno era stato ospite proprio a Udine, si è aperta l’edizione 2017 del Future Forum. Un evento per riflettere sul presente e programmare il futuro della società e dei suoi protagonisti. Il tema scelto per il Future Forum di quest’anno è ‘Ripartire! L’Italia che verrà’.

A rompere il ghiaccio è stato Luca Massidda (slide), docente di Sociologia urbana alla Scuola di Ateneo Architettura e Design dell’Università di Camerino. Con lui, accolti da padrone di casa, il presidente della Camera di Commercio di Udine e vicepresidente Unioncamere, Giovanni Da Pozzo, il sindaco Comune di Udine Furio Honsell, il rettore Alberto Felice De Toni e l’ assessore alle infrastrutture e territorio Regione Friuli Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro. A loro è toccata la riflessione sui tempi di crisi e sugli spazi di innovazione nella società odierna.

«Il nostro obiettivo – ha esordito Da Pozzo – è parlare di futuro, di nuovi scenari, di evoluzione del mondo dell’economia, del welfare, dei centri urbani. Con i nostri ospiti cercheremo di non focalizzarci sull’oggi ma di interrogare il domani in relazione a ciò che sta accadendo intorno a noi a livello globale».

«Dal mio punto di vista – ha affermato Massidda – ripartire non significa necessariamente rimetterci in moto o in cammino, ma voltarci indietro e guardare al passato. Proviamo per un momento a riavvolgere il nastro e a volgere lo sguardo alla storia recente del sistema capitalistico occidentale, a quando cioè sono avvenute le altre crisi strutturali. Il mio consiglio è di verificare come il sistema, nel passato, sia riuscito a superare questi momenti di crisi».
Un modus operandi che, per Massidda può dare indicazioni utili per ripartire e superare i momenti di difficoltà. «La lezione del passato – evidenzia il sociologo urbano – ci può consentire di sviluppare quegli anticorpi utili per ripartire, questa volta sì, per rimetterci in moto verso un futuro post crisi».

La città come paradigma per sviluppare soluzioni autonome e innovative per superare il momento di crisi globale. Il tema è stato affrontato nel secondo incontro del Future Forum 2017. Di questo ‘nuovo municipalismo’, diventato un vero e proprio caso in Spagna, ha parlato Joan Subirats, professore di Scienze Politiche e fondatore dell’Institute of Government and Public Policies dell’Università Autonoma di Barcellona, dialogando con Giacomo Russo Spena, giornalista di Micromega.

 

«Dobbiamo porci nei confronti del presente e del futuro – ha chiarito Subirats – non solo in termini di crisi ma di vero e proprio cambiamento di epoca. Una fase in cui il ruolo delle città può essere determinante, in quanto spazio di politica autentica. Al di là della situazione degli Stati, infatti, le città possono avere la capacità (autonoma) di creare nuove condizioni sia nel campo della politica sociale per combattere la disuguaglianza, sia in quella del rinnovamento della politica. L’obiettivo è riuscire a coinvolgere i cittadini nelle decisioni che per loro sono le più importanti».

Per Subirats le città possono contribuire anche a creare una maggiore fiducia nel lavoro, creando quel contatto tra cittadini e istituzioni in grado di dare risposte alla nuove sfide del cambiamento in atto.

«Per riuscirci – ha concluso Subirats – serve una fiducia sociale per poter trovare soluzioni collettive ai problemi delle comunità. Devono essere i cittadini comuni a riappropiarsi della propria città e a rivendicare lo spazio urbano come un bene comune».