Giornalista, docente, ricercatore e psicologo cognitivo, Arturo di Corinto è esperto di Internet, nuove tecnologie e comportamenti sociali.
Dopo la Rai, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Università Sapienza di Roma e la Regione Lazio, ha lavorato per la Cgil come ricercatore. Prima di questi incarichi ha lavorato per le Nazioni Unite, l’Isfol, il Censis. Ha collaborato e collabora con parecchie testate come l’Espresso, l’HUffington Post, Limes, Wired, Il Manifesto. Attualmente scrive per La Repubblica.
Ha fondato molte associazioni per i diritti e le libertà digitali. Supporta il lavoro di molte associazioni ambientaliste e di volontariato fra cui Amnesty International, Greenpeace, UNCHR, WIkimedia.
Ha scritto un libro sugli hacker nel 2001 e fatto il primo e unico film italiano sull’Open Source e il Free Software nel 2005.
Ha scritto 20 libri insieme ai personaggi più improbabili. Tra questi uno che si chiama I nemici della Rete e Un Dizionario Hacker.
Si definisce “accanito sostenitore del software libero. Fra i miei amici ci sono gli hacker e i programmatori più famosi del mondo, da Richard Stallman a Bruce Perens che ho invitato spesso nelle mie lezioni all’Università”. Tra gli intellettuali di riferimento ci sono Carlo Formenti, Maurizio Viroli, Stefano Rodotà, Manuel Castells e Slavoj Szizek.