Future Forum 18/01 La bellezza dei Siti Unesco per crescere anche in Friuli

di Alessandro Cesare

La bellezza come ‘generatore’ di ricchezza e di occupazione in diversi ambiti: il turismo, il mondo dell’impresa, l’artigianato tipico. Sono solo alcuni degli esempi fatti nel corso dell’incontro inaugurale del Future Forum 2018, che ha aperto i battenti a Udine, nella sede della Camera di Commercio, con gli interventi, tra gli altri, del project manager dell’evento, Renato Quaglia, del direttore generale del Turismo Francesco Palumbo, di Manuel Guido della direzione generale dei Beni culturali, dell’assessore regionale Gianni Torrenti. «Abbiamo scelto di dedicare quest’edizione ai siti Unesco – esordisce Renato Quaglia – alla loro bellezza e alle loro potenzialità, intendendoli come strumenti in grado di generare nuova economia turistica, culturale, identitaria. Senza dimenticare la parte occupazionale, perché in questo ambito si possono creare nuove professionalità per i giovani legate al mondo del marketing, delle nuove tecnologie, delle organizzazioni di rete».

«L’Italia – ha chiarito Francesco Palumbo – è un Paese noto nel mondo per la sua bellezza, e questo è motivo di ricchezza in primis per il turismo. Un settore in forte crescita negli ultimi anni, in grado di far progredire anche l’economia. Non c’è però solo il turismo, perché la bellezza genera un indotto in molti ambiti. Basti pensare a chi arriva in Italia per vivere un’esperienza turistica fatta anche dei prodotti del ‘made in Italy’, di quelli dei grandi marchi ma anche delle piccole produzioni». Una potenzialità spesso più valorizzata e considerata all’estero che in Italia: «Un elemento che va migliorato – aggiunge Palumbo – contribuendo a far crescere anche all’interno la considerazione che c’è fuori dai nostri confini, e cioè quella di un Paese piccolo, ideale per una dimensione personale, dove è possibile trovare prodotti di qualità. E’ quello che stiamo facendo, per dare sviluppo alle piccole produzioni attraverso una veicolazione corretta del marchio Italia». Per farlo serve una collaborazione pubblico privata, tra ministero, ad esempio, e diversi territori. «Oggi l’attenzione verso l’Italia è tutta positiva: dobbiamo utilizzare al meglio questo trend». Calando il ragionamento sul Friuli Venezia Giulia, Palumbo crede che promuovere, insieme, i cinque poli Unesco della regione, possa essere la chiave di volta per creare sempre maggiore economia: «Il Friuli Venezia Giulia lo può fare in maniera incredibile perché è un territorio ancora poco sviluppato dal punto di vista turistico e anche per questo si è ben mantenuto. Qui è possibile fare ancora un’esperienza vera e genuina».

 

Per Manuel Guido «la bellezza, in buona parte dell’Italia, è già generatore di economia: ora si tratta di razionalizzare le modalità con cui questa bellezza può essere messa a disposizione della popolazione per favorire uno sviluppo sostenibile. Il tema della governance è al centro di questo dibattito di apertura del Future Forum, così come al centro del dibattito c’è l’esigenza di poter contare su una continuità nel tempo e su un impegno non solo delle pubbliche amministrazione ma di tutta la popolazione, che tiene molto al valore identitario del patrimonio del proprio territorio». Guido considera i siti Unesco «un’eccellenza mondiale in grado di produrre conoscenza a livello mondiale». «Per questo – conclude – costituisce già di per sé un brand che da solo può portare a uno sviluppo economico legato alla valorizzazione del territorio».

L’assessore Gianni Torrenti ha sottolineato come finalmente, in Italia, si sia cominciato a valorizzare il patrimonio culturale. «Ora serve un salto di qualità, senza la paura di investire perché i ritorni, soprattutto da un punto di vista occupazionale, potranno essere enormi. Per la promozione e la valorizzazione dei nostri beni culturali abbiamo bisogno di persone formate, competenti, che sappiano utilizzare più lingue. Abbiamo una serie di siti Unesco già riconosciuti e questo può rappresentare un valore aggiunto per la nostra regione: il momento è propizio, visto che esiste un turismo internazionale colto e attento alle realtà come il Fvg, alla ricerca di genuinità e di tranquillità in mezzo alla natura».

camera di commercio di udine