di Luciana Idelfonso
Il Future Forum della Camera di Commercio di Udine prosegue a Cividale con un doppio appuntamento dedicato al tema del potere e dell’economia. I “Dialoghi sul potere”, realizzati in collaborazione con il Festival della Politica di Mestre curato dalla Fondazione Gianni Pellicani, hanno portato a Cividale Paolo Costa, di Fondazione di Venezia e Università di Venezia, intervistato da Omar Monestier, direttore del Messaggero Veneto per discutere di Turismo e città d’arte. Tema dell’incontro “l’opportunità per l’urbs vale il rischio per la civitas?”. “La politica del turismo – commenta Costa – si trova davanti a due fenomeni che forse non ha ancora imparato a gestire: la globalizzazione e l’innovazione economica. L’Unesco, per esempio, si interessa solo della ristrutturazione degli edifici, parliamo quindi dell’urbs, ma non della civitas (la comunità), che invece soffre seguendo questa via. In un paese come l’Italia che ha 5 grandi città rappresentative (Venezia, Napoli, Roma, Milano e Firenze), c’è la tendenza nel voler incrementare il numero di presenze, con la convinzione che l’arrivo in massa sia positivo, percezione che si ha sia a livello nazionale che locale, senza tener conto dell’effetto sociale che può diventare negativo. Bisogna, quindi, avere la capacità di reimpostare questo fenomeno, intervenendo con un razionamento politico che permetta di raggiungere un equilibrio su cui dipende il futuro delle nostro patrimonio culturale che va valorizzato, ma anche protetto”.
Giuseppe Zaccaria, già Rettore dell’Università di Padova e Alessandra Salvatori dIrettrice di Telefriuli, hanno discusso a Cividale del Friuli, città Unesco, dell’inflazionato tema del populismo. Viviamo infatti in una dimensione di “controdemocrazia”, uno stato di agitazione permanente dell’opinione pubblica, diffuso e alimentato ad hoc, un atteggiamento largamente protestatario alla cui base ci sono paure che ci fanno vedere l’altro, il diverso, come un fantasma, un nemico con cui non c’è interlocuzione, ma solo contrapposizione.
“Populismo, concetto controverso – spiega Zaccaria – del quale ci sono alcuni elementi che ricorrono e che vengono miscelati in modo diverso in base al momento e al contesto. Populismo che è fortemente incentivato da un uso del fenomeno migratorio e terroristico, di processi sociali reali, ma che vengono utilizzati artificiosamente per far nascere paure e insicurezze, con l’unico scopo di lucrare dividendi politici da parte di movimenti o governi incapaci di mantenere le promesse elettorali”.
Ma ci sono populismi “positivi”? Zaccaria ha citato uno studio sulla teoria costituzionale americana, correnti che hanno contrapposto all’egemonia della Corte Suprema americana le caratteristiche e il buon senso dell’uomo comune: “Dobbiamo tornare – ha concluso- a recuperare la funzione nobile della politica e della partecipazione”.