Future Forum/3 Rinascere con un piano straordinario di riqualificazione

di Anna Casasola

«Ci sono due orientamenti per avviare un processo di superamento della crisi: quello per il breve periodo passa attraverso l’efficientamento energetico degli edifici costruiti prima del 1970 e quello a lungo termine si concretizza con un intervento più ampio di riqualificazione edilizia». Lo ha detto oggi il professor Sandro Fabbro (slide), vice presidente dell’associazione Friuli-Europa nel corso di Energia e sicurezza del territorio regionale per rigenerare valore, primo appuntamento del secondo giorno di Future Forum. Ospiti dell’incontro aperto dal saluto di Graziano Tilatti, presidente di Confartigianato Udine, Alessandro Colautti, componente della IV commissione consiliare regionale, Roberto Muradore, segretario generale della Cisl dell’udinese e della Bassa friulana, Roberto Contessi, capogruppo della sezione “Industrie costruzioni edilizie” aderenti a Confindustria Udine. Interrogato dal moderatore, il caporedattore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, Fabbro ha messo sul tavolo quelle che secondo lui potrebbero essere le formule giuste per far ripartire l’economia della nostra regione, oggi piuttosto in difficoltà rispetto allo scenario sia nazionale che internazionale.

Quella del breve periodo per Fabbro, è una tattica: «in regione ci sono 300 mila edifici residenziali pre 1970, ipotizzando di recuperarne almeno un terzo a 50 mila euro di costo medio di riqualificazione energetica, si genera un piano da 5 miliardi di euro. Ragionando in termini di investimento pubblico, capace di attrarre quello privato un privato, l’investimento pubblico sarebbe pari a un miliardo ovvero 200 milioni per ognuno dei 5 anni di legislatura della Regione». Più importante lo sforzo ipotizzando in un’ottica di ripresa per il lungo periodo laddove l’investimento sarebbe mirato a un generale piano antisismico». Scenari possibili e ipotesi per far ridecollare un territorio che oggi, se ci sarà sinergia e se anelli deboli, com’è considerata in particolare la burocrazia, non saranno di ostacolo. Passi, secondo quanto è emerso, che in qualche modo dovranno essere approntati visto che, secondo quanto emerso nel corso degli interventi, la nostra regione, a livello nazionale ed europeo, va collocata tra quelle che si sono impoverite di più a causa della crisi.